L'acrilato di ottile ha una struttura chimica definita dalla formula CH₂=CH-COO-(CH₂)₇CH₃, composta da tre componenti chiave: un gruppo vinilico (CH₂=CH-), un legame estere carbossilato (-COO-), e una catena alchilica n-ottilica (-CH₂CH₂CH₂CH₂CH₂CH₂CH₂CH₃). Il gruppo vinilico contiene un doppio legame reattivo (C=C), fondamentale per la polimerizzazione, che permette all'acrilato di ottile di copolimerizzare con altri monomeri (ad esempio, acrilato di metile, acido acrilico) formando polimeri a catena lunga con proprietà personalizzate. Il legame estere carbossilato collega il gruppo vinilico alla catena di ottile, influenzando la polarità e la compatibilità con altri prodotti chimici; questa struttura bilancia l'idrofobicità (dovuta alla catena di ottile) e la reattività (dovuta al gruppo vinilico). La catena n-ottilica, un gruppo alchilico lineare con 8 atomi di carbonio, conferisce flessibilità e una temperatura di transizione vetrosa (Tg) bassa ai polimeri, migliorando l'elasticità e le prestazioni a basse temperature, rendendoli adatti per adesivi e rivestimenti che richiedono flessibilità. Questa struttura differenzia l'acrilato di ottile da monomeri correlati: rispetto all'acrilato di butile (catena a 4 atomi di carbonio), possiede una catena alchilica più lunga, aumentando la flessibilità; rispetto all'acrilato di 2-etilesile (catena a 8 atomi di carbonio ramificata), la sua struttura lineare potrebbe migliorare leggermente la compatibilità con alcuni polimeri. Comprendere questa struttura è essenziale per ottimizzare il suo utilizzo nelle formulazioni, poiché influisce direttamente sul comportamento durante la polimerizzazione, sulle proprietà del polimero e sulle prestazioni nell'applicazione finale.